Giocare con la Geografia

L’orientamento spaziale è una competenza fondamentale che i bambini cominciano a sviluppare molto presto. Sarà sufficiente sostenerli nei loro esercizi quotidiani, fornendo sempre nuove occasioni di esplorazione e di scoperta

L’intelligenza dei bambini non va sottovalutata: sono pronti ad accogliere, comprendere e fare proprie conoscenze, contenuti ed esperienze molto prima di quanto noi adulti, spesso, crediamo. C’è un tempo “giusto” per insegnare certe cose? Oppure no? Il bambino, attraverso le domande che pone e le reazioni di fronte alle nostre spiegazioni, ci farà capire come comportarci: se mostra curiosità verso qualcosa significa che è interessato ad approfondire quel tema, e la nostra risposta dovrà soddisfare la sua curiosità. Se invece siamo noi ad avviare una conversazione offrendo al bambino una sorta di “lezione” (di scienze, storia, matematica, geografia…), sarà importante osservare come vengono accolte le nostre parole: distogliere lo sguardo, o cercare di portare il discorso altrove, potrebbe essere un segnale del fatto che il bambino non è ancora pronto o non è interessato ad ascoltare ciò che stiamo raccontando. La geografia, in genere, è una materia a cui ci si avvicina con molta naturalezza, perché riguarda tutto ciò che ci circonda. Bisogna sapersi orientare ovunque: in casa, in mezzo alla natura, a scuola, per strada, all’interno di un cassetto cercando le forchette, nella ricostruzione di un puzzle o mentre si indossano i pantaloni! E per imparare a sviluppare il senso dell’orientamento occorre innanzitutto potersi muovere nello spazio, esercitando fin dai primi mesi di vita il movimento libero; a questo scopo è bene evitare di abusare dei diversi tipi di sostegno, come passeggini, girelli, seggioloni, sdraiette…

Prendere confidenza con le coordinate geografiche

Aiutare un bambino ad affinare le proprie capacità di orientamento può diventare un’abitudine quotidiana: attraverso piccole accortezze, possiamo portarlo a interrogarsi su alcuni riferimenti spaziali. Vediamo qualche suggerimento.

• Destra e sinistra

La distinzione tra destra e sinistra può essere insegnata sia attraverso delle lezioni “formali” sia in modo graduale, attraverso apprendimenti informali che possono iniziare ancor prima della comparsa della parola. In che modo? Ogni volta che chiediamo a un bambino di voltarsi, di indossare le scarpe, di cercare o riporre un oggetto, di osservare un dettaglio durante una passeggiata, possiamo sottolineare dove si collochi nello spazio l’oggetto di interesse rispetto al punto di vista del piccolo. Quando nominiamo le mani e i piedi, poi, cerchiamo di essere specifici, ogni volta che è possibile, e di dire, quindi, «la mano destra/sinistra», «il piede destro/sinistro». In questo modo contribuiremo a “insegnare”, in modo lento e naturale, una competenza di base necessaria per saper collocare sé stessi e le cose nello spazio.

• Le passeggiate con i bambini

Spesso si cammina, in natura o in città, con l’intento di raggiungere una meta. Proviamo allora ad anticipare al bambino la strada che stiamo per percorrere, sottolineando di volta in volta la direzione («Ora svoltiamo a destra», «Procediamo dritto») e la distanza che abbiamo coperto o che ci manca, anche approssimativa («Ancora 200 metri circa e siamo arrivati», «Abbiamo camminato per un intero chilometro!»). Nelle occasioni in cui non abbiamo fretta o non c’è una meta predefinita, possiamo chiedere al bambino di guidare la passeggiata: lasciamo che sia lui a dirigere, scegliendo la strada, le svolte o le soste, e sosteniamo tale esercizio commentando le sue scelte.

• Sopra, sotto, dietro e davanti

Anche le attività ludiche sono uno strumento prezioso di apprendimento: vediamo un semplice gioco che, dai 2 anni di età circa, può essere proposto come propedeutico all’insegnamento della geografia. Occorrono soltanto le miniature di un animaletto e di una sedia (o un mobiletto, o un tavolino). L’adulto chiederà al bambino di porre l’animaletto in differenti posizioni rispetto alla sediolina: «Il coniglietto è sopra alla sedia», «Il coniglietto è dietro alla sedia» e via dicendo. La stessa attività può essere svolta dal bambino in totale autonomia, utilizzando dei cartoncini che rappresentino l’animaletto nelle diverse posizioni rispetto alla sedia. Scelto un cartoncino, il bambino dovrà sistemare il coniglietto correttamente, in base alla figura. Se si opta per questa variante dell’attività, è importante che le immagini siano fedeli agli oggetti reali: si potrebbe ad esempio scattare delle fotografie, per poi stamparle e plastificarle.

• I punti cardinali

La casa di ciascuno di noi è esposta in un certo modo rispetto ai punti cardinali. A partire da questo dato di fatto, possiamo giocare a “leggere” le ombre e, tramite loro, il viaggio della Terra intorno al Sole («Dove vediamo il Sole al risveglio?», «Quali stanze sono illuminate durante la giornata?»), aiutando i bambini a comprendere che, per quanto sembri impossibile, non è il Sole a spostarsi, ma siamo noi! Giochiamo con i punti cardinali: con il nostro corpo possiamo “esporci” a sud, dando così le spalle al nord, il fianco sinistro all’est e quello destro all’ovest. E se facciamo un saltello e guardiamo verso ovest? Cosa succede? Dove si trova ora il nord? La bussola può venire in soccorso, per controllare la correttezza della risposta: dopo aver provato a indovinare, verifichiamo con lo strumento! Un’altra idea semplice da realizzare e utile per accompagnare i bambini nella lettura del trascorrere del tempo e, quindi, del relativo spostamento della Terra rispetto al Sole è la costruzione di una piccola meridiana, che presenteremo come la “nonna” di tutti gli orologi.

Scoprire la natura e il mondo

Concediamo ai bambini di vivere appieno l’ambiente naturale, che fornisce sempre occasioni di studio e di scoperta. Osserviamo insieme il cielo, di giorno e di notte, la stagionalità del mondo vegetale, la posizione del Sole e della Luna, la luce che muta i colori, la magia del tramonto e dell’alba, il temporale e la direzione del vento. Questa lettura del mondo può essere rielaborata e approfondita con l’utilizzo di libri che riportino immagini e spiegazioni dei fenomeni osservati. Non dobbiamo temere che i bambini siano troppo piccoli per avvicinarsi a un testo scientifico: sarà sufficiente accompagnarli nella lettura delle immagini adattando le informazioni testuali alla loro età e maturità. L’esperienza reale, sostenuta e rafforzata da libri e immagini, consolida l’apprendimento e permette di coltivare il naturale desiderio del bambino di scoprire. Attraverso un libro, una gita, un film o un documentario i bambini potrebbero venire a conoscenza di luoghi, fenomeni naturali o monumenti di cui ignorano la collocazione geografica. Niente di meglio, allora, che farsi aiutare dal planisfero, osservando la posizione sulla Terra dei vari elementi su cui si sta indagando. Durante questa ricerca sarà opportuno precisare sempre la propria posizione geografica rispetto a ciò di cui si sta parlando. Le distanze non sono semplici da comprendere, per questo occorrerà aiutare i bambini a prendere dimestichezza con esse utilizzando misure di paragone familiari, ad esempio: «Per arrivare a Roma, che si trova qui e sembra così vicina a noi, dovremmo fare mille volte il tragitto che facciamo ogni giorno per andare a scuola!».

I “contrasti geografici”

Sulla Terra esistono varie conformazioni geografiche: il lago, l’isola, l’arcipelago, il golfo, la baia, lo stretto, l’istmo… Tali (e altri) elementi naturali hanno una forma particolare e una certa distribuzione di acqua e terra emersa che danno origine a quella specifica conformazione. Con la pasta da modellare (meglio se di colore marrone) e acqua tinta di azzurro, possiamo costruire insieme ai bambini i cosiddetti “contrasti geografici”. Vediamo come. Prendiamo due piattini identici (meglio se a tinta unita, di piccole dimensioni e in ceramica) e ricopriamone uno, per intero, con la pasta da modellare (che rappresenta la terra). Poi togliamo un pezzo di forma tonda dal centro del primo piattino e sistemiamolo al centro del secondo: avremo realizzato la base per creare un contrasto geografico (lago-isola), vale a dire la stessa figura ma a parti invertite. Basterà riempire gli spazi vuoti con l’acqua colorata: il lago sarà una porzione d’acqua circondata dalla terra e, al contrario, l’isola sarà una porzione di terra circondata dall’acqua. Si può procedere allo stesso modo per realizzare altri contrasti: penisola-golfo, arcipelago, sistema di laghi, stretto-istmo e così via. Dopo l’esperimento, possiamo cercare sul planisfero isole, baie e stretti, narrando storie e avvenimenti accaduti nei vari luoghi, a partire, ogni volta che è possibile, da esperienze vissute dal bambino.