Che cos’è la creatività? Come funziona? Rispondere a queste domande può essere d’aiuto per orientarsi tra la grande quantità di giochi e giocattoli “creativi” che si trovano oggi in commercio

Sempre più spesso si sente parlare dell’importanza della creatività e della necessità di sostenere lo sviluppo di questa capacità nei bambini, sin dai primi anni di vita. Ormai sono tantissimi i prodotti per l’infanzia, anche molto diversi tra loro, realizzati con questo scopo: giocattoli, attività di vario genere, laboratori, libri… Sotto il “marchio” della creatività sembra di poter trovare davvero di tutto. Come educatori e genitori abbiamo bisogno di saper distinguere quali, tra le tante proposte, siano effettivamente valide. Vale allora la pena di fare chiarezza, cominciando dal capire che cos’è e come funziona questo processo mentale in età infantile.

 

Il pensiero analogico

Gli studi neurobiologici sul cervello infantile ci dicono che la modalità di pensiero prevalente (anche se non l’unica) dei bambini è di tipo analogico, cioè si basa sul riconoscimento di somiglianze tra oggetti e situazioni, anche molto distanti. Come dice la parola stessa, quello analogico è un pensiero che lavora secondo categorie poco “logiche”, e che sono invece intuitive, fantasiose, irrazionali. Si affina man mano nel corso dell’infanzia ed è all’origine del meccanismo per cui un bambino, osservando il gioco di ombre sulle pareti della propria stanza, immagina di veder comparire, ad esempio, un dinosauro, oppure un altro bambino, vedendo spillare un foglio, afferma che la spillatrice morde, e così via. Se ci pensiamo bene, capita spesso di stupirci per le associazioni mentali che fanno i bambini, perché colgono relazioni anche molto inusuali tra gli elementi del mondo che li circonda e le esperienze che vivono, mettendo insieme “pezzi” di cose nei momenti e nei modi più inaspettati. Questa mancanza di razionalità potrebbe sembrare un modo di affrontare la realtà poco utile e non molto efficace; al contrario, in tantissime situazioni le strategie analogiche aiutano a vedere le cose in prospettive diverse, portando a soluzioni innovative. Il ragionamento analogico sta alla base della creatività, ed è fondamentale per risolvere problemi nuovi e inattesi.

 

Emisfero destro, emisfero sinistro

I nostri due emisferi cerebrali sono responsabili di due tipologie diverse di pensiero. L’emisfero sinistro “governa” i processi che stanno alla base del pensiero logico-lineare, quello che comunemente chiamiamo “razionale”: è il ragionamento matematico, sequenziale, di tipo analitico e deduttivo. Se è vero, come sappiamo dall’esperienza, che ragionare in questo modo è essenziale in tantissime occasioni, è anche vero che tale logica ha dei limiti: è poco flessibile nel guardare e interpretare la realtà e a volte non consente di valutare soluzioni alternative ai problemi.

L’emisfero destro guida invece il pensiero laterale, un pensiero di tipo intuitivo, analogico appunto, olistico (ad esempio, se il pensiero logico di fronte a una foresta vede i singoli alberi, quello intuitivo coglie la foresta nel suo insieme). Potremmo dire che il pensiero laterale è più capace di “leggere” da una certa distanza il senso dei fatti e di considerare gli eventi da prospettive diverse e non sempre “logiche” o legate a criteri rigidi. È spesso il pensiero prevalente nelle persone mancine e negli artisti e, come dicevamo, è fondamentale per lo sviluppo delle abilità creative.

 

La creatività infantile

Il cervello ha la straordinaria abilità di formare “immagini mentali” di cose, eventi, esperienze, e poi di ricombinarle tramite associazioni sia logiche sia fantastiche. Citando il neurobiologo Alberto Oliverio, la creatività è «una capacità in cui si fondono elementi ludici e processi logici, senza la quale non esisterebbe la possibilità di fornire risposte originali e innovative, di guardare alla realtà usuale con un’ottica insolita, di estrarre da informazioni banali elementi nuovi».

La capacità che hanno i bambini piccoli di osservare in modo non convenzionale la realtà, di giocare, fantasticare, immaginare, inventare storie, pensare per analogie, trovare le “proprie” spiegazioni originali per quello che scoprono ogni giorno è un ottimo punto di partenza per lo sviluppo delle funzioni creative. In qualche modo, quindi, i bambini sono “predisposti” alla creatività; ma come favorire questa predisposizione?

Affinché si manifesti un’idea o una soluzione creativa la corteccia frontale deve “spegnere” l’attività di altre aree e focalizzare l’attenzione a livello dell’area temporale dell’emisfero destro, in cui si verificano, spesso a livello inconscio, analogie e associazioni creative. Le associazioni libere si formano soprattutto negli “stati di confine”, cioè nei momenti di rilassamento, di sogno a occhi aperti, anche di noia, quando non si è impegnati attivamente in qualcosa.

Pensando ai bambini, è chiaro che questo avviene nelle occasioni in cui i piccoli sono lasciati liberi di fantasticare, di giocare liberamente, di non fare nulla. Con una piccola provocazione potremmo quindi affermare che il miglior giocattolo creativo è nessun giocattolo, nel senso che se vogliamo veramente sostenere lo sviluppo di questa capacità nei bambini, è fondamentale garantire loro gli spazi mentali in cui esercitare il pensiero analogico e la fantasia.

 

Suggerimenti per bambini creativi

Nella pratica, ci sono alcuni accorgimenti che si possono adottare per dare modo ai bambini di esplorare e affinare la propria creatività:

• evitare di impegnare tutto il tempo del bambino in attività, proposte, esperienze programmate da altri;

• lasciare che ogni tanto il piccolo si annoi, che trascorra dei momenti da solo, senza che gli adulti gli trovino subito cose da fare o si offrano di fargli compagnia;

• proporre giochi e giocattoli che non abbiano una struttura rigida, ma si prestino a essere “trasformati”, sia con la fantasia sia concretamente. Qualche esempio? I classici materiali di riciclo, le loose parts, le costruzioni di vario genere; i materiali per i giochi simbolici, o giochi per inventare storie, che stimolino narrazioni e associazioni libere (ne esistono di vario tipo, con carte, immagini o dadi, ma ci sono anche giochi di società che si basano proprio su questo tipo di abilità). Rientrano in tale categoria anche le esperienze legate all’arte, che è per definizione un esercizio di creatività in cui il bambino esprime sé stesso. Giocare con la musica, disegnare, pitturare, incollare, manipolare, ritagliare sono tutte ottime opportunità per sostenere processi mentali creativi, soprattutto se si lascia veramente libero il bambino di fare, sperimentare e scegliere il proprio percorso, senza dargli rigidi modelli da seguire (andranno evitate, quindi, proposte del genere “colora dentro gli spazi”!).