La lettura condivisa tra adulto e bambino sostiene lo sviluppo emotivo del piccolo e amplia le sue capacità di entrare in relazione con gli altri. Si può iniziare da subito, fin dalla nascita o anche in gravidanza.
Avete mai visto un bambino e un adulto leggere insieme? È un momento che ha qualcosa di magico, da osservare in punta di piedi, senza disturbare. Un tempo intimo, quasi una coccola, un piacere condiviso che permette all’adulto di stare vicino al piccolo sia fisicamente sia emotivamente, rafforzando il legame reciproco. Leggere insieme è un gioco che diverte, rassicura, consola, permette di condividere un universo di emozioni, pagina dopo pagina. È un gioco ogni volta diverso, perché il libro nelle mani di bambini e genitori è un oggetto da esplorare: le pagine, le parole, le immagini, possono aprire mondi, sollecitare domande, raccontare sempre la stessa storia o mille storie diverse.
Lettura e sviluppo cognitivo
Leggere ogni giorno una storia al proprio bimbo significa aiutarlo ad allenare le abilità di ascolto e di attenzione, fargli conoscere tante parole ed espressioni nuove utili a costruire un vocabolario molto ricco e ampliare quindi le sue capacità di entrare in relazione con gli altri. La lettura infatti sostiene lo sviluppo del linguaggio del piccolo sia nella comprensione del testo (linguaggio recettivo) sia nella produzione verbale (linguaggio espressivo). In particolare, uno degli strumenti più efficaci per lo sviluppo cognitivo dei bambini piccoli è la lettura dialogica, cioè quella praticata sotto forma di dialogo interattivo dall’adulto. Sappiamo che nei primi anni di vita le cellule cerebrali e le sinapsi, vale a dire le connessioni tra le varie parti del cervello, sono in continua crescita, e che col passare degli anni, le connessioni poco utilizzate vengono eliminate. Ebbene, è ormai ampiamente dimostrato che la lettura fin dalla prima infanzia contribuisce a mantenerle attive.
Beneficiare della lettura ad alta voce stimola inoltre l’immaginazione e permette al bambino di ascoltare la descrizione di molte cose, ambienti e situazioni, arricchendo le sue conoscenze sulla vita e sul mondo e alimentando la sua curiosità. Ciò che il bambino apprende in quel clima particolare che si crea tra lui e chi legge rimarrà impresso nella sua mente in modo speciale. Potremmo dire che leggere fa venir voglia di… leggere ancora! Ascoltare delle belle storie, narrate dalla voce di un adulto, in un’atmosfera coinvolgente, è un’esperienza a cui il bimbo si appassionerà, sviluppando presto anche il desiderio di voler imparare a leggere da solo.
Un mare di emozioni
La lettura è uno strumento che sostiene lo sviluppo emotivo del bambino. Attraverso l’ascolto di fiabe e favole, infatti, il piccolo viene immerso in un mondo di emozioni che impara presto a riconoscere, perché questi racconti gli danno la possibilità di rielaborare i propri vissuti e di scoprire le principali esperienze umane: l’amore, la paura, la nascita e la morte, il conflitto, la diversità, il desiderio, il bene e il male. Ciò avviene attraverso un contesto fantastico: il celebre “C’era una volta…”, che non è qui e non è ora, permette al piccolo di entrare in contatto con pensieri ed emozioni importanti, anche con quelle considerate “negative”, ma in modo protetto. Attraverso il racconto, le parole e le illustrazioni, il bambino potrà quindi scoprire la vita nelle sue sfaccettature e complessità, vivendo in un’atmosfera fantastica avventure gioiose e paurose, senza rischi per la sua sfera fisica ed emotiva.
Quando iniziare?
Si può iniziare a leggere ai bambini da subito, fin dalla nascita e anche in gravidanza. Numerose ricerche hanno infatti evidenziato che prima ancora di nascere i bambini sono già raffinati ascoltatori di parole; nell’ultimo trimestre di
gravidanza sentono quelle della mamma e, attraverso la musicalità delle vocali, imparano a riconoscere i suoni contenuti in ognuna di esse. Naturalmente a ogni età corrispondono capacità e competenze diverse, e nella scelta e nella lettura di un libro bisogna tener conto di questo, senza però essere troppo rigidi: un bambino piccolo può essere attratto anche da un libro considerato adatto per “i più grandi” e leggerà a suo modo la storia, magari concentrandosi sulle
figure e facendo domande all’adulto che ha accanto. Allo stesso modo un bambino più grande può aver piacere a rileggere una storia conosciuta in tenera età e a cui è particolarmente affezionato. In generale, per quanto riguarda i piccolissimi possiamo tenere in considerazione:
- il formato (il piccolo deve poter riuscire a tenere in mano il libro);
- il materiale (cartonato, atossico, angoli arrotondati);
- la presenza di immagini fotografiche o figure semplici dai contorni nitidi, che raffigurano volti o oggetti familiari;
- l’utilizzo di colori primari, fortemente contrastati.
Bambini tra i 12 e i 18 mesi saranno poi maggiormente incuriositi da storie costruite in modo semplice, che rispecchiano le loro esperienze quotidiane (ad esempio le routine dei pasti, del sonno, dell’igiene personale). A seguire, con l’incremento delle capacità linguistiche e una sempre maggiore abilità nel maneggiare il libro, si possono proporre storie via via più complesse, libri gioco e interattivi. Le occasioni per leggere al bambino sono tante: lo si può fare a casa in un
determinato momento della giornata, ad esempio prima di dormire, creando una piacevole routine quotidiana, oppure si può portare un libro in borsa e approfittare di altre situazioni, come l’attesa dal dottore o un viaggio, o ancora leggere in biblioteca o con altri genitori e bambini. L’importante è che quello scelto sia un momento di tranquillità, tanto per il genitore quanto per il bambino.